NewsSentenza clamorosa: no-vax reintegrato a lavoro

3 Dicembre 2021

Verso la fine di aprile 2021 una dipendente di un’Azienda sanitaria di Roma, non volendo sottoporsi a vaccinazione anti-Covid, chiedeva e otteneva di essere collocata in ambito amministrativo.

Ad agosto, però, l’ASL, in ottemperanza al D.L. 44/2021, invitava la dipendente a sottoporsi a vaccinazione e poiché l’invito restava inascoltato, disponeva la sospensione dal servizio lasciandola senza stipendio.

Al che la dipendente presentava ricorso cautelare d’urgenza dinanzi al Giudice del Lavoro.

 

La pronuncia del Giudice

 

Con decreto del 22.11.2021, il Tribunale di Velletri ha ordinato alla ASL la reintegra in servizio della lavoratrice con conseguente obbligo di riprendere ad erogarle regolarmente la retribuzione prevista da contratto.
Quello che è interessante è il fatto che il Giudice ha ritenuto talmente abnorme la norma sull’obbligo vaccinale per i sanitari che ha persino avanzato dubbi circa la sua costituzionalità.

 

Violazione dei diritti fondamentali di dignità

 

Con la sospensione adottata dalla ASL, a parere del Tribunale di Velletri, sarebbero stati compromessi diritti fondamentali della lavoratrice quali quello alla dignità personale e professionale.

Il Giudice ha inoltre evidenziato la natura alimentare dello stipendio, intendendo chiaramente lo stesso come fonte di reddito mediante il quale la persona si procura i mezzi per vivere. “la sospensione dal lavoro – si legge nel decreto – può costituire solo extrema ratio ed evento eccezionale in un’azienda molto grande”.

La sospensione, in questo caso, non è stata quindi ritenuta giustificata, gravando evidentemente sull’Azienda l’onere di individuare le modalità di impiego di quei dipendenti che non intendano sottoporsi a vaccinazione, in modo che possano lavorare assicurando, al tempo stesso, la loro libera scelta in materia di salute.

 

E’ la prima volta in Italia

Sebbene questa pronuncia non sia ancora definitiva, poiché è stata emessa all’esito di un procedimento cautelare cui seguirà il giudizio di merito, il decreto del Tribunale di Velletri è clamoroso.

E’ infatti la prima volta che un dipendente di una ASL che rifiuta la vaccinazione anti-Covid, pur non presentando patologie ostative, ottiene la reintegra presso l’azienda di appartenenza.

 

 

Studio Legale G.O.D. – Avvocati Lucca

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