Con una pronuncia a dir poco innovativa emessa il 01.09.2021, il Tribunale di Perugia ha stabilito che la collocazione del minore in via paritetica presso il padre e la madre giustifica la previsione del mantenimento in forma diretta, con conseguente venir meno dell’obbligo di versare l’assegno di mantenimento.
La vicenda
La vicenda trae origine dalla separazione di una coppia di genitori i quali si erano rivolti al Tribunale di Perugia al fine di definire le modalità di affido e mantenimento del figlio minore.
Con un primo provvedimento, il Tribunale di Perugia, disponeva, come consuetudine, la collocazione del minore presso la madre con obbligo in capo al padre di versare un assegno mensile per il mantenimento del bambino.
Pari tempo con mamma e papà
Nel corso del processo il figlio della coppia manifestava però il desiderio di trascorrere più tempo presso l’abitazione del padre.
Assecondando tale desiderio, il Tribunale di Perugia tornava quindi sulla sua decisione, ripartendo in modo paritetico il tempo di collocamento del bambino presso il padre e la madre e disponendo il venir meno, per il padre, dell’obbligo di versare l’assegno di mantenimento.
Una pronuncia innovativa: il regime di affido condiviso e il mantenimento diretto
La pronuncia del Tribunale di Perugia è innovativa perché fa applicazione di un regime di affido condiviso autentico che valorizza il naturale desiderio del bambino di trascorrere una quota eguale di tempo con ciascun genitore.
A fronte di una paritaria ripartizione del tempo da trascorrere con mamma e papà e considerato che questi presentavano redditi similari, il giudice perugino ha disposto che nel periodo di permanenza del figlio presso l’abitazione di ciascun genitore quest’ultimo provvederà a mantenere direttamente e interamente il bambino senza versare alcun assegno all’altro.
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