L’Autorità Garante per la protezione dei dati personali ha fatto presente di aver ricevuto, nel corso di queste settimane, “segnalazioni e richieste di chiarimenti a proposito di specifiche domande dei docenti o comportamenti volti ad acquisire, anche indirettamente, informazioni sull’avvenuta o meno vaccinazione, sia degli studenti (nella maggior parte dei casi minori) sia dei membri delle rispettive famiglie”.
La risposta del Garante
Con lettera 23 settembre 2021, rivolta al Ministero dell’Istruzione, il Garante della Privacy si è espresso facendo presente che ad oggi la legge non consente agli istituti scolastici di acquisire informazioni sullo stato vaccinale degli studenti iscritti al primo e secondo grado d’istruzione, né a questi può essere chiesta l’esibizione del Green Pass per accedere alle strutture scolastiche (diversamente da quanto previsto per gli universitari).
Per quanto riguarda i familiari, il Garante della Privacy ha precisato che “le amministrazioni scolastiche non possono trattare informazioni relative all’avvenuta o meno vaccinazione”.
L’unica cosa che la scuola può fare è “limitarsi a verificare, mediante il personale autorizzato, il mèro possesso della certificazione verde all’ingresso dei locali scolastici”.
Prevenire ogni effetto discriminatorio
Al centro dell’intervento del Garante della Privacy c’è la necessità di una collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, affinché siano individuate misure che consentano il soddisfacimento delle esigenze sanitarie di prevenzione epidemiologica e assicurino il rispetto della libertà di scelta individuale e il diritto alla protezione dei dati personali.
L’Autorità ha altresì ribadito la necessità che siano “individuate modalità che non rendano identificabili gli studenti interessati, anche al fine di prevenire possibili effetti discriminatori per coloro che non possano o non intendano sottoporsi alla vaccinazione”.
Studio Legale G.O.D. – Avvocati Lucca