Mohandas Karamchand Gandhi nasce nel 1869 a Porbandar (India) da una benestante famiglia indù.
All’età di 18 anni, dopo la tragica morte del padre studia legge al collegio di Samaldas, affiliato all’Università di Ahmedabad, quindi prosegue gli studi di giurisprudenza a Londra, presso l’University College. Divenuto avvocato, torna in India dove intraprende l’esercizio della professione forense.
Lo scontro con la dura realtà
Un giorno, mentre cerca di scagionare il fratello da un’ingiusta accusa, un funzionario britannico l’offende calpestando la sua dignità di avvocato. Gandhi propone subito istanza ad un alto funzionario, ma, per tutta risposta si sente spiegare paternalisticamente da colui dal quale sperava di ottenere giustizia che i diritti, quando si tratta di persone reputate socialmente inferiori quali i colonizzati indiani, sono nient’altro che mère enunciazioni teoriche.
Da quel momento decide di “non ricorrere più ai Tribunali per nessuna ragione personale” e, deluso dal suo paese e dal popolo inglese presso il quale si era laureato, accetta di trasferirsi in Sudafrica, per trattare un complicato affare legale, per conto di un’azienda indiana.
Il Sudafrica e la scoperta della propria missione
Giunto a Durban entra in contatto con l’apartheid ma anche con le condizioni di semi schiavitù nelle quali vivono i suoi connazionali. L’indignazione che prova è tale che, terminato l’incarico per il quale era stato mandato in Sudafrica decide di rimanere e dare inizio a quella che diventerà la missione della sua vita: assistere e proteggere chi è privo di difensore, esposto all’altrui arbitrio, vittima di leggi ingiuste e degli abusi dei potenti.
Rimane in Sudafrica 21 anni, continuando il lavoro di consulente legale, fino a quando, nel 1904 decide di lasciare la toga per dedicarsi interamente alla causa umanitaria. L’esperienza forense gli è però preziosa per difendere i diritti civili e contribuire, una volta tornato in patria, a conquistare per l’India l’indipendenza dagli inglesi.
Anima Grande: un esempio per tutti gli avvocati
Gandhi, la Grande Anima, è stato certamente uno straordinario esempio sia come uomo che come professionista ed in lui si trovano tutte le qualità che dovrebbe possedere un buon avvocato: onestà, cultura, competenza, umanità, umiltà, coraggio e un’utopia di giustizia nella mente e nel cuore, da difendere a costo della propria vita.
Gandhi ha dimostrato con i fatti che un uomo di legge deve essere disposto a lottare per l’affermazione dei fini umanitari che costituiscono la ragione profonda per la quale le norme esistono e che bisogna avere il coraggio di opporsi senza arroganza, senza violenza e presunzione, ma con assoluta, incondizionata e irremovibile fermezza ogni volta che i valori ed i principi morali ai quali bisogna attenersi per costruire una società più civile, equa e giusta, sono calpestati, messi in un angolo per far prevalere gli interessi di parte o negati.
Studio Legale G.O.D. – Avvocati Lucca