A uso e consumo dei visitatori del sito si propone il simpatico quanto veritiero Decalogo del cliente dell’avvocato stilato dal Collega Luca Tantalo. Un elenco semiserio di buoni consigli che è bene seguire affinché il rapporto professionale tra l’assistito e il suo legale, che dev’essere basato sulla fiducia, possa svolgersi nel modo migliore.
Il decalogo del cliente dell’avvocato
1) Al tuo Avvocato si deve dire sempre la verità e non la versione dei fatti di tuo gradimento, in cui però mancano degli elementi essenziali. Omettere qualcosa di importante, che prima o poi comunque viene rivelato dalla controparte e dai documenti, mette in difficoltà il tuo legale ma soprattutto incrina la posizione processuale del cliente: un suicidio, in pratica;
2) Come dice un mio illustrissimo Collega di Vignola, dal quale copio interamente la frase: “Se vuoi un servizio come dici tu, paghi come dico io; se paghi come dici tu, avrai un servizio come dico io”;
3) Le sentenze su Internet non esistono o se esistono, fanno male. E’ altamente sconsigliabile, e peraltro dannoso, cercare su Internet delle sentenze o dei pareri che si ritengono perfetti per il proprio caso e poi dare la propria soluzione all’avvocato. E’ come se l’avvocato andasse dal medico a fare la diagnosi dopo aver cercato sulla rete: offensivo, inutile e spesso dannoso. Ancora peggio, forse, dire all’avvocato: “me l’ha detto il cugino del mio amico”…che però fa il macellaio o l’idraulico. Anche perché le sentenze che si trovano sul web, spesso sono “taroccate” a piacimento e ad uso e consumo di chi le pubblica. Come non ci si deve fidare di siti web, oggi molto di moda, che pubblicano titoli ad effetto con l’apparente intento di far diventare tutti avvocati, mentre a guardar bene cercano clienti. “Sono andato su google e ho letto che ho ragione”, ho sentito anche questo, purtroppo.
4) Quando si va dall’avvocato si deve essere consapevoli che questo si paga (e subito) come qualunque altro servizio e senza contrattazioni umilianti. “Grazie” è sempre gradito, ma non basta affatto. Non si comprende perché idraulici e co. vengano pagati senza battere ciglio, gli avvocati no. Consiglio la lettura del capolavoro del mio amico e collega, Giuseppe Caravita, “Avvocà, per ora grazie”, Primiceri Editore (http://www.primicerieditore.it/prodotto/avvoca-per-ora-grazie-piccole-storie-di-un-gran-bel-mestiere-g-caravita-di-toritto/)
5) L’avvocato non è il tuo psicologo o il tuo parroco; inoltre, se non è a studio non è detto che si sia fatto negare o che voglia nasconderti qualcosa;
6) Se la prossima udienza è tra sei mesi, è inutile chiamare ogni giorno per sapere se ci sono novità. Se ci sono novità, queste vengono sempre comunicate, nessuno vuol nascondervi nulla, non vi è motivo;
7) Ricordati che, anche se la tua pratica è importante – come tutte le altre – non sei l’unico cliente dello studio;
8) Essere in possesso del numero di cellulare del tuo avvocato non significa affatto essere autorizzato a chiamarlo la domenica mattina alle 8…per sapere se ci sono novità, e offendersi se non si riceve risposta;
9) Se il tuo avvocato ti suggerisce di fare una transazione, non devi pensare che si sia messo d’accordo con il collega di controparte contro i tuoi interessi. Spesso una transazione (ancora meglio, una Mediazione presso un buon Organismo) è una soluzione molto ma molto migliore di una causa lunga e costosa;
10) Fondamentale: in un Tribunale italiano (e quindi in una sentenza) può accadere tutto e il contrario di tutto. Tenetelo sempre bene in mente.
Studio Legale G.O.D. – Avvocati Lucca